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Chiese - Luoghi di interesse storico e culturale

Chiesa Madre di S. Giovanni Evangelista
Particolare della facciata della Chiesa Madre Particolare della facciata della Chiesa Madre Si afferma che una delle prime chiese costruite dopo l'immane terremoto del 1693 fu dedicata a S. Pietro, ben presto si provvide alla costruzione di un piccolo edificio in legno, chiamato "santa baracca o capanna" intorno al 1694, quale Chiesa Madre. Nel 1697, venne eretta una seconda lignea baracca, dove anche oggi si trova l'attuale Chiesa Matrice e nel 1734 iniziarono i lavori di costruzione di una Chiesa Madre più grande e più maestosa. La chiesa è di forma rettangolare, a croce latina, lunga 38,50 metri e alta 22,50 metri, larga 16 metri, ha tre navate suddivise da dieci alti e robusti pilastri di pietra. Al centro della navata sinistra si apre la grande e ricca porta secondaria di ingresso al Tempio. Il transetto è coronato da un'alta e luminosa cupola circolare e la navata centrale è tutta affrescata. Dietro l'altare maggiore, sta sospesa una grande tela del pittore Giuseppe Crestadoro, che raffigura la SS Trinità e S. Giovanni Evangelista che tiene in mano il IV Vangelo. La volta della nave centrale, propone grandi dipinti, anche essi opera del Crestadoro (1770): il Trionfo della verità sull'errore, l'Arcangelo S. Michele che scaccia Lucifero, Adamo ed Eva tentati dal Demonio, il Trionfo di Gesù Eucaristia, i Quattro Evangelisti S. Giovanni, S. Marco, S. Matteo e S. Luca, la cacciata di Eliodoro. La facciata consta di due piani simmetricamente scompartiti da due architravi e ricchi cornicioni aggettanti; nel primo piano si aprono tre grandi portali, il primo è affiancato da quattro colonne tortili, cariche di elementi ornativi che producono tralci di vite e grappoli d'uva. Su un plinto si erge la statua di S. Giovanni Evangelista; nel secondo piano, si trovano una grande finestra e due statue, Mosè e il Profeta Elia.

Chiesa di S. Sofia V. e M.
Il progetto della monumentale chiesa fu affidato al sortinese Giovanni Iraso, uomo di ingegno e di grande esperienza, ma non diplomato architetto. I lavori cominciarono nel 1701 e finirono nel 1720, la facciata fu portata a termine nel 1708. La chiesa di S. Sofia, domina l'ampia piazza, una delle tante sull'asse urbanistico della città. La facciata in caldo tufo è in tre ordini decrescenti verso l'alto; nel primo ordine sono tre gli ingressi verso l'interno della chiesa, tutti rettangolari di cui quello centrale ha preziosi intagli e colonne tortili; al secondo ordine c'è un'elegante loggia a balconata in pietra. La terza sezione fa da corona al prospetto, con una ampia cella campanaria a tre fornici, che evidenzia il tipico barocco siciliano. L'interno della chiesa, a pianta basilicale, è diviso in tre navate da pilastri quadrangolari. La copertura della navata centrale, adornata da stucchi, è a botte lunettata di sezione ellittica, con asse maggiore verticale che le conferisce slancio in alto. Le piccole navate laterali sono coperte da una serie di volte a crociera, corrispondenti agli interassi dei pilastri.

Chiesa della SS. Annunziata
Il prospetto della chiesa è semplice, il movimento decorativo si accentra attorno al sontuoso portale i cui elementi decorativi sono dati dalle 2 colonne laterali sormontate da capitelli corinzi. L'interno ha pianta rettangolare mononavata e vi sono presenti ovunque affreschi e stucchi. Il presbiterio contiene il grande altare in marmo policromo e un organo, opera di Donato del Piano. L'altare presenta alcuni bassorilievi che raffigurano lo Sposalizio di Maria, la visita di Maria a S. Elisabetta, la presentazione di Gesù al tempio, la Natività della Vergine. Il catino presenta 3 scene bibliche: Dio che si rivela a Mosè, Elia che vede una nuvola luminosa sul monte Carmelo, la presentazione di Maria Vergine al tempio. La grande area della volta centrale presenta diverse scene o quadri che hanno per tema l'Incoronazione della SS Vergine e che sono opera del Crestadoro.

Chiesa di S. Antonio Abate
La chiesa di S. Antonio Abate è legata alle due ali da un istituto religioso educativo, il Collegio di Maria. E' rivolta ad oriente e possiede al piano terra un nartece, dal quale si accede alla chiesa al centro attraverso un modanato portale a pieno centro, alla sagrestia a destra e ai locali del Collegio a sinistra attraverso due portali rettangolari ornati da eleganti stipiti e da un ricco architrave. Nel secondo piano della facciata continuano i modelli stilistici del piano inferiore, ma vi si aprono tre grandi finestre rettangolari, delle quali le due laterali sono distinte da un segmentato timpano chiuso, mentre la centrale da un timpano spezzato che racchiude uno scudo. Sebbene divisa in due piani la facciata non perde la sua sublime verticalità. L'interno dalle severe linee architettoniche, è ad unica e raccolta aula; essa è ornata da stucchi e dipinti. Sull'altare maggiore è sita, in una modulata cornice ignea dorata, una grande e pregevole tela, che raffigura S.Antonio Abate che sale in gloria, attorniato da angeli, attribuita al Crestadoro o ad uno dei suoi allievi. Quattro sono gli altari, addossati al muro sotto le arcate, ognuno dei quali è sormontato da una grande pala pittorica racchiusa da una cornice lignea dorata; nel primo altare è rappresentata la Madonna della Divina Provvidenza, opera di Olivio Sozzi, il secondo altare è dedicato alla tela di S. Isidoro Agricola, nel terzo altare, ubicato nella parete opposta, è rappresentata la Crocifissione, opera carica di alta e rara suggestività, opera di Olivio Sozzi. L'ultima tela è infine dedicata a un episodio della vita di S. Lucia.

Chiesa dei Padri Cappuccini
Il prospetto della chiesa, è molto semplice, caratterizzato da severe linee neoclassiche. L'icnografia dell'interno è semplicissima, rettangolare mononavata, chiusa da un ampio presbiterio. La volta a botte contiene un affresco di autore ignoto, che illustra il Dono della Porziuncola concesso dalla Madonna a S. Francesco. Nell'imponente altare maggiore in legno a gradini, si trova una pittura su tela, giudicata "discreta" dai critici, di autore ignoto, del secolo XVIII, che rappresenta l'incontro di Gesù, caduto sotto il peso della croce, con la madre. Al centro dell'altare domina la custodia del Santissimo Sacramento, tutta in legno e tarsie di madreperla, con sculture, fregi e piccole statue, opera settecentesca di Fra Angelo da Massanino. Nella sagrestia è custodito un superbo dipinto di scuola caravaggesca rappresentante San Sebastiano martirizzato.

Chiesa di Maria SS. del Carmelo
La semplice chiesa del Carmelo, domina dall'alto di una vasta, monumentale e segmentata scala in pietra lavica, quasi al termine del corso Umberto I. Il prospetto, rivolto a sud-est, di stile settecentesco, nitido e pulito, definito ai lati da robusti cantonali, chiusi in cima da una cornice capitello, è arricchito centralmente da un portale lapideo a tutto sesto, al di sopra del quale si presenta una grande e severa finestra rettangolare, che dà luce al coro nel quale i Religiosi Carmelitani si riunivano per le pratiche religiose e per gli esercizi di pietà.

Chiesa di S. Pietro Apostolo
E' la più piccola chiesa di Sortino, sita a sud-ovest, costruita dopo il terremoto del 1693 e benedetta nel 1698. L'edificio si affaccia su un grande spiazzo, sistemato di recente con alberi, aiuole, sedili. Il prospetto è assai semplice, a capanna, in muratura e intonaco comune, il portone d'ingresso ha forma rettangolare, coronato da un corposo cornicione, sul quale si apre una finestra ottagonale. E' sito al termine del lato settentrionale della chiesa un basso campanile quadrangolare turriforme, attualmente vincolato ad una visibile struttura portante in metallo, per il pericolo di un eventuale crollo.

Chiesa delle Anime Sante del Purgatorio
Consacrata nel 1698, fu una delle prime chiese ad essere ricostruita dopo il terremoto del 1693. L'alta e solenne facciata, delimitata da due ricchi e poderosi cantonali bugnati spezzati, si sviluppa su due ordini. Nel primo domina indubbiamente il portale, rettangolare, ornato superiormente da un frontone triangolare al di sopra del quale si staglia una piacevole varietà di statue: ai due lati due figure in piedi su alto plinto rappresentanti le figure teologali della Fede e della Speranza, mentre al centro due angeli in ginocchio sostengono uno scudo ovale lapideo. Il secondo ordine architettonico è semplice e lineare: al centro di esso domina una grande finestra rettangolare, definita da stipiti e architrave ben modanati. L'interno della chiesa è ad unica navata con ai lati quattro altari in marmo addossati e aggrottati nel muro perimetrale in cui sono collocate grandi tele dipinte. La Soprintendenza ai monumenti da alcuni anni cura profondi e accurati restauri conservativi e presto la chiesa sarà riaperta al pubblico.

Chiesa di S. Sebastiano Martire
E' la prima chiesa del rettilineo e largo Corso Umberto I. L'ampio, solenne, ingresso principale della chiesa, è rivolto verso occidente, in sollievo su cinque gradini a causa dell'abbassamento posteriore del piano stradale. La facciata è arricchita dal sontuoso portale in pietra calcarea con ai lati due colonne, con vistosi capitelli di stile corinzio, e sormontate da un vistoso timpano e da un semplice e lineare architrave. La chiesa è ad una sola nave e riceve luce da sei finestre, un robusto cornicione in gesso la abbraccia tutta, chiudendosi con un timpano adorno da due statue in gesso, la Fede e la Speranza. Le pareti racchiudono quattro altari: il 1° è dedicato a S. Eligio, il 2° contiene un dipinto che raffigura l'Angelo Custode additare Dio Trino, il 3° contiene una tela che raffigura la nascita della Madonna, l'ultimo contiene un grande crocifisso molto espressivo. La volta è stata dipinta dal Crestadoro, che ha immortalato l'eroica figura di S. Sebastiano in 3 affreschi.