• I presepi

    La scala illuminata
    Festa di San Giacomo
    Corteo Storico del Senato

 

Tradizione e folklore

Presepi
La Città presenta al turista la possibilità di visitare più di 30 Presepi. Ognuno di essi, diverso per tipologia ed ambientazione, offre al visitatore ricordi ed emozioni.
Caltagirone, da sempre, è stalo uno dei centri più importanti nella creazione di presepi che generalmente venivano fatte in terracotta. Quest’arte popolare, che tantaparte ha nel folklore natalizio del meridione, si sviluppò nel corso dei secoli fino a diventare uno degli aspetti peculiari della sua attivita artigianale e si affinò a tal punto da raggiungere cospicui esitiartistici.
Già agli inizi del ’700 è documentata una diffusa tradizione in tutti i ceti sociali del farsi il Presepe in casa e di gareggiare a chi lo realizzasse più bello edinteressante. E si invitavano amici e conoscenti a venirlo a vedere e con essi i vicini di casa e perfino i passanti affinché si facesse il paragone con quello degli altri. Ed a questa diffusione non fu certo estraneo l’influsso gesuitico che aveva portato, già da un secolo, il gusto per la rappresentazione teatrale e per l’azione scenica che a quei tempi si svolgeva all’aperto ed aveva per spettatore l’intera popolazione.

PRESEPI PERMANENTI
Ex Biblioteca Comunale – Largo San Luigi
Museo Internazionale del Presepe
”Collezione Luigi Colaleo”

Chiesa Pinacoteca Museo dei PP. Cappuccini
Presepe monumentale “La Storia della Salvezza”
Ore 9.00/12.00- 15.30/19.00 Domenica 10.30/12.00-15.30/19.00

Chiesa del Carmine
Presepe monumentale
“Il Presepe animato in terracotta” dei F.lli Milazzo
Orario continuato 9.00/20.00 – periodo natalizio
Ore 10.00/13.00 – 15.30/19.00 – tutto l’anno

Via Vittorio Emanuele, 7/9
“Presepe monumentale animato della pace”
“Presepe di Betlemme”
Eliotour – Calatina Tour – Ceramique Travel
Orario continuato 9.00/21.00

Discesa Verdumai
“Presepe artistico”Primaria Compagnia Siciliana dell’Opera dei Pupi di Caltagirone
Segreteria organizzativa tel/fax 0933/24355-23568

La Scala Santa Maria del Monte
Monumento emblematico della Città di Caltagirone, offre uno spettacolo unico al mondo quando le sere del 24 e 25 luglio, in onore al Santo Patrono S.Giacomo e le sere del 14 e 15 agosto in onore a Maria SS. del Ponte, diventa “illuminata”. Seguendo una tradizione secolare che ha origine nel ‘600 e che trovò la sua massima espressione nell’800 con il famoso Padre Benedetto Papale, migliaia di coppi, preparati e colorati rigorosamente a mano, secondo un’antica maestria che si tramanda da padre in figlio, vengono posti lungo tutti i gradini per formare un unico meraviglioso disegno. In fondo al coppo viene posta della sabbia e, sopra, una luméra (da qui la denominazione di “luminaria”), piccolo recipiente in terracotta, dotata di apposito stoppino in cotone, che al momento giusto viene riempita d’olio di oliva mediante la stagnata (recipiente di latta con un lungo becco ). Già dalla mattina del 23 luglio la Scala si offre allo sguardo curioso dei cittadini e dei visitatori che cercheranno il punto migliore sulla Piazza Municipio o sulla Via P.pe Amedeo per ammirare il disegno nella sua interezza; ma ancor più quando, all’ora stabilita del 24 luglio, centinaia di persone, oggi munite di un’asticina in legno al posto dell’antico buceddu (fuscello secco di pianta selvatica), affolleranno la Scala affinché nel giro di pochi minuti una luce fiammeggiante illumini i coppi e offra uno spettacolo di un fascino indescrivibile. Nel buio della Scala, il chiarore dei coppi è un continuo crescendo di luci tremolanti in una magica notte, fino allo spegnimento naturale ad esaurimento dell’olio. Nella stessa notte tra il 24 e 25 luglio, gli addetti ai lavori provvedono con grande destrezza a riposizionare i coppi per allestire un nuovo disegno per il giorno dopo. Generalmente tali disegni sono ispirati a temi riguardanti la Città e il Santo Patrono, nelle sere del 24 e 25 luglio. "La Scala illuminata" si ripete nelle sere del 14 e 15 agosto in occasione della solennità di Maria SS. del Ponte con disegno ispirato alla Madonna.

"La Festa del Santo Patrono San Giacomo”

Costituisce il momento in cui tutta la città rende omaggio al Santo Patrono. San Giacomo Apostolo venne proclamato “Protettore della Città di Caltagirone” dal Conte Ruggero il Normanno nell’anno 1090 a seguito della vittoria sui Saraceni che avvenne il 25 luglio di quell’anno, nel giorno della festa religiosa. Egli fece erigere la Basilica dedicata al Santo fuori dalle mura verso ovest, dove tutt’oggi è ubicata. Il disastroso terremoto del 1693 distrusse quasi per intero la Chiesa che venne prontamente restaurata. Si narra che in quella occasione il popolo si fosse portato nella basilica che subì forti danni, ma che conserva ancora oggi completamente integra la cappella che custodiva la “Cassa Argentea ed il Fercolo del Santo”. Ecco perché la tradizione vuole che San Giacomo oltre ad aver salvato la Città dalle varie dominazioni, la preservi ancora oggi dai “terremoti”. Ed ancora oggi, la benché minima scossa di terremoto a Caltagirone suscita nel popolo l’invocazione a “San Giacomo –Protettore”. Nel XV sec. per opera di un illustre concittadino –Giovanni Burgio- Vescovo di Manfredonia-, col beneplacito di Papa Callisto, venne portata la “reliquia” del Santo consistente in un pezzetto dell’osso del braccio. A seguito di tale avvenimento fu realizzata la “Cassa Argentea”, un “vero” capolavoro degli artisti argentieri come Nibilio e Antonuzzo Gagini, il figlio Giandomenico ed altri che si succedettero nel corso di tanti decenni necessari al compimento dell’opera. Il grandioso Fercolo di San Giacomo venne realizzato in legno dorato e argento, alla fine del ‘500 dallo scultore napoletano Scipione Di Guido. E’ composto da sei angeli –tre per lato- con al centro la Statua del Santo, realizzata dallo scultore Vincenzo Archifel nel 1518. Il modello originario del fercolo è oggi conservato al Museo Civico presso il Carcere borbonico. Il nuovo fercolo che riproduce fedelmente il modello originario è stato realizzato in bronzo ed oro, tranne la statua del Santo che è rimasta la stessa. La festa religiosa, come detto ricorre il 25 luglio di ogni anno, ma la Città di Caltagirone la vive con diversi appuntamenti. I festeggiamenti infatti iniziano il 23 Luglio con spettacolari fuochi d’artificio presso la Villa Comunale a conclusione di un concerto bandistico; proseguono il 24 e 25 luglio con la maestosa e famosissima Scala S.Maria del Monte che per l’occasione viene “illuminata” con i tradizionali coppi ad olio e riporta un disegno unico per tutta la distesa, ispirato alla Città o al Santo Patrono. Tale avvenimento è di grande suggestione per quanti giungono ad ammirare un capolavoro di arte e luci. La sera del 25 luglio mentre la Scala è “illuminata” giunge in Piazza Municipio la processione accompagnata dal Corteo Storico del Senato Civico e dalle Autorità civili e religiose. In quel momento la Città offre il massimo tributo dei Festeggiamenti in onore al Santo Patrono San Giacomo. Tutti i cittadini e visitatori sono assiepati in ogni angolo della Piazza del Municipio mentre il Vescovo si affaccia dalla Loggia centrale del Palazzo Municipale per la solenne benedizione con la Reliquia del Santo.

Corteo Storico del Senato Civico
L’attuale tradizione del Corteo Storico del Senato Civico di Caltagirone risale a molti secoli addietro, ben prima del periodo barocco che tuttavia, tra il XVI e XVII secolo, ne segnò fondamentalmente caratteristiche e aspetto. Il “corteo”, qui come ovunque, nasce dall’esigenza di volersi rappresentare e di vedere gli altri rappresentati, in ogni cerimonia pubblica. Per un cittadino-spettatore tutto quello che scorre davanti ai suoi occhi diventa rappresentazione: ricorrenza funebre, festa religiosa o civile, manifestazione politica ecc.. Il corteo diventa così uno schema entro il quale si pongono le figure che si autorappresentano e nello stesso tempo dialogano tra loro e lo “spettatore”. Nel loro ambito queste figure si muovono e pertanto insegnano, ammoniscono, esaltano e coinvolgono. Quando però l’evento (ovvero il rito) si conclude resta il “mito” di un corteo rappresentativo che nel tempo si cristallizza, incominciando a “vivere” ed a “tramandarsi” come cosa a sé stante.

x info : Comune di Caltagirone