La Pasqua

    San Giovanni Battista

    Santa Rosalia

    San Giorgio

    Addio all' Estate

 

Tradizione e folklore

La Pasqua
La Pasqua, dall'ebraico pesah "passaggio", ha come data gli estremi del 22 Marzo e del 25 Aprile e cade sempre di domenica, precisamente nella domenica che segue il plenilunio dell'equinozio primaverile. Considerata la piu' grande festa cristiana, si festeggia dopo un periodo di penitenza: la Quaresima che dura quaranta giorni, caratterizzata da una moderazione alimentare, tale penitenza viene interrotta solo per la mezza Quaresima ed esattamente il giovedi'. La Settimana Santa in Sicilia vanta origini molto antiche, derivate da tradizioni di cui e' ormai andato perduto l'aspetto originario e dove molte delle cerimonie mantengono il sapore della tradizione e del folklore locale, si festeggia rispettando un calendario con rituali, che inizia con la rappresentazione del Calvario di Cristo seguito dalla Crocifissione e si conclude con la Resurrezione momento in cui inizia la festa vera e propria. E' in questo periodo che si benedicono le case, si consuma l'agnello pasquale, si distribuiscono dolci a forma di colomba e uova che simboleggiano la rinascita della vita. L'arte culinaria ragusana prevede, in questo periodo, delle pietanze tradizionali cucinate esclusivamente a base di agnello, come le tipiche "impanate", i "turcinuina" e concludendo in dolcezza le cassate di ricotta. In particolare modo gli eventi della Settimana Santa hanno luogo nella parte antica della citta': Ragusa Ibla, dove la Domenica delle Palme da' inizio alle celebrazioni con lo spostamento di alcune statue situate nella chiesa di San Giorgio. I primi a muoversi sono i confrati della Chiesa di Santa Maria dell'Itria che portano a spalla la statua dell'Addolorata, seguono poi i confrati della chiesa di S. Maria Maddalena e San Teodoro, quindi i confrati del Santissimo Rosario che portano con se' il simulacro di Cristo alla colonna ed infine, il lunedi' i devoti di San Giacomo Apostolo, trasportano il simulacro di Gesu' nell'orto. Il Giovedi' Santo, come la tradizione vuole, in quasi tutte le Chiese vengono allestiti i "Sepolcri", un'usanza che consiste nel rendere onore agli altari addobbati con fiori ed ornamenti funebri in quanto si vuole simboleggiare proprio il sepolcro dove fu seppellito Gesu'. Sono originali certi vasi o piatti che vengono portati dai fedeli nei quali e' stato seminato del frumento, orzo o altri cereali; la tenera erbetta, resa bianca per essere stata fatta crescere al buio, viene legata intorno da nastri bianchi e rossi. La tradizione vuole che i sepolcri vengano "visitati" in numero dispari. L'evento piu' solenne, che vede una massiccia partecipazione di devoti, e' la processione del Venerdi' Santo con i simulacri di Cristo e dell'Addolorata che portati a spalla dalle rispettive confraternite si snoda attraverso le strade della citta'e dopo aver effettuato il suo percorso rientra nella chiesa di partenza. Diversamente nella parte moderna della citta', la Settimana Santa si concentra con la processione del venerdi' che vede coinvolte quasi tutte le chiese, le quali, radunati tutti i simulacri dei santi nella piazza della cattedrale danno vita alla consistente processione che si snoda per le vie principali della citta'.

San Giovanni Battista
Il 24 Giugno, giorno della sua nascita, ricorre la festa di S. Giovanni Battista celebrata liturgicamente con una messa solenne e con l'esposizione delle sue reliquie. Il santo e' invocato per ottenere conforto dalle calamita' e per ottenere la guarigione del corpo, ancora si conserva un reliquario: un braccio d'argento che conserva, pare, un pezzetto di un radio del santo. I festeggiamenti solenni, invece, si svolgono il 29 Agosto data del suo martirio.La statua del santo, in calcare e risalente ai primi anni del 1500, viene portata in processione, accompagnata dalla banda musicale, per le strade iblee. Questo, oltre ad essere un grande momento di devozione religiosa e di rinnovo delle tradizioni della citta', e' anche uno spettacolo davvero unico in quanto migliaia di fedeli, molti a piedi nudi, accompagnano la statua del Santo portando dei grossi ceri accesi per grazia ricevuta. Ma come di consueto in Sicilia, al sacro si unisce il profano; infatti, la festa e' ricordata oltre che per la solenne processione, anche per la fiera commerciale di prodotti vari e per un incantevole spettacolo pirotecnico che conclude i festeggiamenti.

San Giorgio
Per l'occasione la Chiesa Madre viene addobbata con antichi drappi e portali di damasco rosso e grandi composizioni floreali. La statua di San Giorgio e l'Arca Santa vengono esposte alla venerazione dei fedeli ai due lati del transetto dove rimangono sino a quando, con una suggestiva cerimonia, non vengono riposte nelle loro nicchie sopra le porte laterali. Il venerdi' escono in processione, prima la statua di S Giorgio e poi l'Arca Santa, e compiendo un percorso tradizionalmente sempre uguale, vengono portati nella Chiesa del Purgatorio, dove rimane l'Arca Santa. San Giorgio, da solo, prosegue sino alla chiesa di S.Tommaso dove rimane per la notte. I due simulacri rimangono così separati per una notte e per un giorno, a ricordo della prigionia inflitta al Santo durante il martirio. Il sabato San Giorgio riprende l'Arca Santa dalla chiesa del Purgatorio e assieme rientrano nella Chiesa Madre. La domenica mattina, terzo e ultimo giorno dei festeggiamenti, dopo la solenne concelebrazione, vengono rimosse le custodie del portone centrale ed esposte all'ammirazione le sei scene del martirio del Santo, intagliate dallo scultore palermitano Vincenzo Fiorello nel 1793. Il pomeriggio la processione con il simulacro del Santo e con lArca Santa che lo segue, si svolge lungo le strade di Ibla accompagnata dalle Autorita' civili e da una gran folla. Arrivata nella piazza dinanzi alla Chiesa del Purgatorio le due statue vengono portate dentro la chiesa e all'uscita il simulacro di San Giorgio, portato a spalla viene fatto danzare a suon di musica, alzato in aria e gli si fa girare più volte la piazza , quasi come una presa di possesso dei luoghi. Questa antichissima tradizione si vuole far risalire a quando, dopo il terremoto, San Giorgio divenne Patrono dell'antico quartiere dei Sangiovannari, che comprendeva anche la chiesa coadiutrice del Purgatorio. La statua del Santo, opera dello scultore palermitano Giuseppe Bagnasco, eseguita nel 1842, e' tutta di legno; pioppo e tiglio il corpo del Santo, il cavallo, e il drago; castagno e quercia la base e il baiardo su cui viene portato, per un peso complessivo di oltre 500 Kg. La corazza e l'elmo piumato sono di argento geminato d'oro come pure tutte le finiture del cavallo. L'Arca Santa e' opera dell'argentiere palermitano Salvatore La Villa realizzata tra il 1804 e 1808, che sostituisce quella del palermitano Cipolla del 1700, e contiene un gran numero di reliquie, oltre a quelle del Santo Patrono. Spettacolari i fuochi che vengono accesi la domenica sulla scalinata della Chiesa, all'uscita e all'entrata della processione dinanzi ad una folla imponente con tantissime persone che arrivano anche dai paesi vicini e ai tanti turisti che ricorderanno per sempre questo grande spettacolo. Oltre alle due bande musicali che seguono i simulacri, Ibla offre molte manifestazioni collaterali, con mostre, concerti ed esibizioni di gruppi di artisti.

Santa Rosalia
La prima domenica di Settembre, si festeggia Santa Rosalia, nobile fanciulla palermitana, nata nel 1130 e morta nel 1166 che, rifiutata la corte di un nobile decide di fuggire e di nascondersi in una grotta del monte Pellegrino, per dedicarsi alla sua vocazione e vivere una vita solitaria fatta di penitenza e preghiera, rinunciando cosi', alla ricchezza ed agli agi della nobilta'. La leggenda vuole che dopo secoli, mentre a Palermo infieriva la peste che decimava il popolo, lo spirito di Rosalia apparve ad un saponaio al quale indico' la strada per ritrovare i suoi resti ossei, e chiese di portarli in processione per la citta'. Cosi' fu fatto: e dove passavano i resti della Santa i malati guarivano e si univano alla processione, la citta' in pochi giorni fu liberata dall'orribile malattia! Da allora la processione si ripete ogni anno con il fine di proseguire nei secoli il rituale di liberazione dai mali che affliggono l'umanita'. I festeggiamenti qui a Ragusa vengono fatti in contrada S. Rosalia dove si trova una piccola chiesetta dedicata alla Santa e durano due giorni. Il sabato iniziano con giochi che coinvolgono tutti i fedeli, la domenica pomeriggio il fercolo della Santa viene portato in processione attraverso le piccole e stradine della contrada, per poi essere riposto nuovamente in chiesa. La serata si conclude con una vendita all'incanto di prodotti agricoli seguita da uno spettacolo musica

L'addio all'estate
E' una manifestazione ricreativo-sportivo-culturale che si svolge a Marina di Ragusa tra il primo ed il secondo fine settimana del mese settembre. L'evento rappresenta un tradizionale appuntamento per dare un saluto alla stagione estiva, per due giorni lo sport, la cultura e la cucina tradizionale rappresentano un richiamo sia per i ragusani che per numerosi turisti. Nella località balneare è possibile visitare mostre fotografiche e di antiquariato, ed assistere a sfilate d'auto d'epoca e a manifestazioni ricreative e sportive di ogni genere. Durante i festeggiamenti si gusta il menù tipico della cucina iblea (cavati al sugo di maiale, salsiccia ecc.) presso gli stand allestiti nella piazza principale. Le varie edizioni, succedutesi negli anni, hanno avuto una partecipazione sempre crescente di pubblico, soprattutto nella serata clou del sabato e precisamente in occasione del Festival dei Fuochi d’Artificio che ha oramai raggiunto un livello tecnico veramente apprezzabile.